Il pugliese Angelo Mastronardi, pianista under 40 che fa la spola tra Roma e il Salento, un paio di album all’attivo da leader, sembra avere le idee chiare sulla funzione della sua Gleam. Il progetto è lavorare sul groove e sul suono del jazz italiano, dandogli un’aura più internazionale e in sintonia con i tempi, ma controllando ogni fase della produzione. In effetti, il suo nuovo cd da leader, Rough Line, è basato sul ritmo, su un’aggressività che fa la spola tra hard bop (Oleo di Sonny Rollins) e sonorità funky anni Settanta, oggi più che mai trendy (l’inizialeAll in My Hands); fender rhodes e mini-moog si alternano al pianoforte sulla solida ritmica di Rogers Anning, che usa contrabbasso e basso elettrico, e Melo Miceli alla batteria.

Recensione a cura di Fabrizio Versienti